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Throwback – 1 agosto 2016, due anni fa.
Un decollo da Napoli, temperatura 35°C, e l’atterraggio a Stansted – destinazione finale Leicester – dove ancora si festeggiava l’impresa titanica di Ranieri.
“Presto, apri e la valigia e inizia a cercare alla cieca un giubbino o almeno una felpa, perchè il termometro segna timidamente 16°C”.
E’ così che tutto inizia, un po’ alla cieca; con quell’adrenalina che ti accompagna e per cui non sai cosa ti aspetta e ti stimola il riflesso del fight or flight.

In due anni però, le valigie sono aumentate di numero e di volume; non solo materialmente, ma anche metaforicamente.
La compagnie aeree prezzano gli oggetti e assegnano un limite di peso, ma i ricordi sono macigni che non hanno massa quindi, al check in non potranno tassarteli o sequestrarteli.

Si aggiungono nuovi attori, ma quelli storici, seppur a volte distanti geograficamente, ci sono sempre.
E’ da qui che inizi ad apprezzare il tutto. Come in un flusso temporale, non ci sia la distruzione, ma solo cambiamento o ancora meglio un’evoluzione.

Quanto sono due anni? E’ tanto? E’ troppo poco? Ma che importa…E’ una tappa, che per avere senso però, va condivisa; non solo in un post, quello è solo un segno che ti strapperà un sorriso.

Keep it up, the best is yet to come: not just here, but anywhere, mostly together. Get along and go far.
There’s a “to” in the word “together”. 

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